Ed ecco la bella estate.

È stato rinnovato ancora una volta il protocollo d’intesa per la valorizzazione e manutenzione di 59 parchi, aree archeologiche e monumenti della Calabria. Luoghi della cultura che ricordano come la Calabria sia un tutto in cui le stratificazioni delle civiltà si fondono e si ricompongono in un’unità originale. Luoghi della cultura conosciuti e meno conosciuti che possono così essere restituiti con la bellezza dei secoli che li hanno attraversati.

Ed ecco il Parco archeologico e l’antica città di Hipponion in provincia di Vibo Valentia con i suoi resti di grandiose mura e il circuito grecanico dell’antica sinagoga e l’area archeologica di Bova Marina, l’area archeologica Santa Maria dei Tridetti a Staiti, il Parco di Kaulon a Monasterace, il Parco archeologico della Villa Romana del Naniglio di Gioiosa Ionica, il circuito delle aree archeologiche urbane di Reggio Calabria, il parco archeologico di Scolacium immerso in un uliveto secolare e la Grangia di Montauro in provincia di Catanzaro, la Cattolica di Stilo e i ruderi di Cirella a Diamante, il parco archeologico di Sibari che è uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica e quello di Punta Cirella insieme ai ruderi di Cirella nel Comune di Diamante, il Parco archeologico di Mileto, l’Abbazia di Corazzo a Carlopoli, il Parco archeologico di Blanda a Tortora e il Parco Archeologico Torre del Mordillo a Spezzano Albanese.

Il protocollo è stato sottoscritto dal Segretariato Regionale per la Calabria del Ministero della Cultura e da Calabria Verde – Azienda regionale per la forestazione e per le politiche della montagna, con l’adesione dei Comuni interessati. Il Ministero della Cultura ha voluto così dare continuità a questo percorso di valorizzazione degli antichi siti della Calabria e ha rinnovato anche per il 2023 il Protocollo d’intesa per la manutenzione di parchi e aree archeologiche nel territorio calabrese.

L’accordo prevede la cura e la manutenzione di 59 aree archeologiche della Calabria che malgrado gli investimenti in atto necessitano di continua manutenzione ordinaria. In questa fase di ripresa, di rilancio e di verifica, anche questo è un nuovo inizio e racconta la volontà partecipata di valorizzare l’eredità e la storia del patrimonio archeologico del territorio per aiutare lo sviluppo del settore turistico/culturale e la crescita economica e sociale. Inoltre, si inserisce nel programma di collaborazione tra istituzioni i cui effetti si sviluppano con un riscontro positivo sulle attese delle comunità e sullo sviluppo sociale.

In allegato l’elenco completo dei 59 siti archeologici